giovedì 13 dicembre 2012

Un'orchestra di robot e tablet


Quando si parla di tablet, si pensa ai libri. Si pensa al fatto che prima o poi spariranno, perché i tablet sono più leggeri, perché contengono vere e proprie biblioteche, perché basta un clic per scaricare un e-book. Si pensa al problema dei diritti d’autore, al fatto che in molti scaricheranno gratuitamente, e al profumo che aveva la carta. Il dibattito è aperto e vivace. Tuttavia, quella dei tablet non è una rivoluzione confinata al campo della letteratura, come dimostra l’orchestra Filarmonica di Bruxelles.

Primi orchestranti ad usare i tablet, i musicisti hanno infatti letteralmente buttato in aria gli spartiti di carta per poi suonare il Bolero di Ravel e le opere di Wagner seguendo le note riprodotte sulle tavolette da 16 GB. L’obiettivo della filarmonica è la completa conversione dalla carta alle note digitali, processo che dovrebbe concludersi nei prossimi anni, innovando e adattando ai nostri tempi il funzionamento di un’orchestra, immutato da secoli. La novità permette inoltre di risparmiare ben 25 mila euro di carta per gli oltre 100 concerti programmati dalla Filarmonica durante l’arco di un anno: tutte le modifiche agli spartiti, infatti, costringevano a stampare nuove copie degli stessi. Con i tablet sarà sufficiente un clic per aggiornare completamente lo spartito.

L’esecuzione si rivoluziona, dunque, ma non è il caso di stupirsi più di tanto. Esiste, infatti, addirittura un robot pianista, in grado di interpretare brani musicali, cantare e parlare. Teotronico può riprodurre testi parlati, essere doppiato in tempo reale, rispondere alle domande del pubblico e interagire con i suoi interlocutori. Progettato, prodotto e assemblato in Italia dall’inventore Matteo Suzzi, Teotronico è il primo robot al mondo a suonare il pianoforte e ad esibirsi con l'orchestra. Può suonare da solo ma anche in duo con un vero pianista, in modo da mettere in evidenza le differenza tra una mera riproduzione e una più libera interpretazione. TeoTronico, inoltre, può seguire le indicazioni del direttore d'orchestra, con un'esecuzione più “umana”, in particolar modo se controllato in remoto da un ghost-pianist, un pianista professionista che suona su un pianoforte nel retropalco, collegato al robot mediante un cavo. Ascoltare per credere.

Sono molte, quindi, le novità che interessano la musica e la sua esecuzione. Tornando ai tablet, esistono programmi che simulano semplici pianoforti da una sola ottava, ma anche app che riproducono la batteria, così come adattatori per collegare la chitarra elettrica al proprio Kindle o addirittura per renderlo una pedaliera completa; esistono perfino strumentazioni per improvvisarsi dj, vere e proprie consolle che si integrano al tablet.

Una rivoluzione è in atto, non c’è dubbio, e il dibattito è aperto. Sta a noi capire come fare per non impoverire la musica e allo stesso tempo salvare le foreste. Gli strumenti sono nelle nostre mani.