Quando si parla di tablet, si pensa ai libri. Si pensa al fatto che prima o poi spariranno, perché i tablet sono più leggeri, perché contengono vere e proprie biblioteche, perché basta un clic per scaricare un e-book. Si pensa al problema dei diritti d’autore, al fatto che in molti scaricheranno gratuitamente, e al profumo che aveva la carta. Il dibattito è aperto e vivace. Tuttavia, quella dei tablet non è una rivoluzione confinata al campo della letteratura, come dimostra l’orchestra Filarmonica di Bruxelles.
Primi
orchestranti ad usare i tablet, i musicisti hanno infatti letteralmente buttato
in aria gli spartiti di carta per poi suonare il Bolero di Ravel e le opere di
Wagner seguendo le note riprodotte sulle tavolette da 16 GB. L’obiettivo della
filarmonica è la completa conversione dalla carta alle note digitali, processo
che dovrebbe concludersi nei prossimi anni, innovando e adattando ai nostri
tempi il funzionamento di un’orchestra, immutato da secoli. La novità permette
inoltre di risparmiare ben 25 mila euro di carta per gli oltre 100 concerti
programmati dalla Filarmonica durante l’arco di un anno: tutte le modifiche agli
spartiti, infatti, costringevano a stampare nuove copie degli stessi. Con i tablet
sarà sufficiente un clic per aggiornare completamente lo spartito.
L’esecuzione
si rivoluziona, dunque, ma non è il caso di stupirsi più di tanto. Esiste,
infatti, addirittura un robot pianista, in grado di interpretare brani
musicali, cantare e parlare. Teotronico può riprodurre testi parlati, essere
doppiato in tempo reale, rispondere alle domande del pubblico e interagire con
i suoi interlocutori. Progettato, prodotto e assemblato in Italia
dall’inventore Matteo Suzzi, Teotronico è il primo robot al mondo a suonare il
pianoforte e ad esibirsi con l'orchestra. Può suonare da solo ma anche in duo con
un vero pianista, in modo da mettere in evidenza le differenza tra una mera
riproduzione e una più libera interpretazione. TeoTronico, inoltre, può seguire
le indicazioni del direttore d'orchestra, con un'esecuzione più “umana”, in particolar modo se
controllato in remoto da un ghost-pianist, un pianista professionista
che suona su un pianoforte nel retropalco, collegato al robot mediante un cavo.
Ascoltare per credere.
Sono
molte, quindi, le novità che interessano la musica e la sua esecuzione.
Tornando ai tablet, esistono programmi che simulano semplici pianoforti da una
sola ottava, ma anche app che riproducono la batteria, così come adattatori per
collegare la chitarra elettrica al proprio Kindle o addirittura per renderlo
una pedaliera completa; esistono perfino strumentazioni per improvvisarsi dj,
vere e proprie consolle che si integrano al tablet.
Una
rivoluzione è in atto, non c’è dubbio, e il dibattito è aperto. Sta a noi
capire come fare per non impoverire la musica e allo stesso tempo salvare le
foreste. Gli strumenti sono nelle nostre mani.