martedì 11 settembre 2012

Il suono e gli aedi

Gli aedi cantavano. Erano uomini nati nell’antica Grecia, quando il silenzio era più diffuso del rumore e nessuno interrompeva i grilli e le cicale. Il loro compito era mantenere viva la memoria, trasmettendo le gesta degli antenati sotto forma di racconto epico. Non avevano testi scritti.
Il suono era la loro guida: spesso ritratti come ciechi, non avevano alcun bisogno della vista perché in contatto con il divino attraverso gli occhi dell’anima e del cuore. Grazie alla loro sapienza e al loro legame con la musica potevano guardare oltre. Non a caso, gli aedi erano figure sacre, profeti che raccontavano il passato per parlare agli uomini del loro futuro.

Il blog dell’Istituto Modai vorrebbe ispirarsi a loro. L’idea è quella di trasmettere informazioni legate alle tematiche più care all’Istituto, curiosità che possano non solo essere interessanti, ma anche utili a tutti, nella vita quotidiana. Si parlerà di fisiologia, di fisica acustica, ma anche della musica nei supermercati; si parlerà del motivo per cui il cervello degli uomini preferisce le cartine e quello delle donne le indicazioni; si parlerà di Demetrios Stratos e di Mozart; si parlerà di api e di vertigini. Come gli antichi aedi vorremmo fare da tramite, raccontare e confrontarci. Come gli antichi aedi, non vorremmo dimenticare che è il suono la nostra guida, che è il suono a permettere il collegamento con l’universo e con gli altri.

Speriamo di riuscire a interessarvi e divertirvi. Nel frattempo, che il canto degli aedi vi accompagni.

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