Per i violinisti è semplicemente Il Re. Considerato
uno dei più grandi interpreti di violino del '900, è famoso per la sua tecnica
brillante e il suo virtuosismo. Di lui, il
grande critico Deems Taylor scrisse: “Heifetz ha un solo rivale, un solo
violinista che cerca continuamente di battere: Jascha Heifetz stesso.” Possedeva uno Stradivari
del 1731
e un Guarneri del Gesù del 1742; aveva un repertorio
vastissimo, ma preferiva la musica da camera e dava poche concessioni alla
musica contemporanea. Amava andare in barca a vela, il ping pong e il tennis;
collezionava libri e francobolli.
Di famiglia ebrea, nasce in Lituania (allora parte
dell’Impero Russo) nel 1901 e inizia a studiare il violino piccolissimo, sotto
la guida del padre. Bambino prodigio, fa il suo debutto pubblico all’età di
sette anni suonando il Concerto per violino op. 64 di Mendelssohn. A dieci anni
inizia a frequentare il conservatorio di San Pietroburgo e a 11 le sue
esibizioni fanno già scalpore: famoso il concerto all’aperto a Odessa di
quell’anno, cui partecipano più di 8000 persone oltre alla polizia, che deve proteggerlo
dalla folla entusiasta. Leggendaria la lettera scrittagli da G.B. Shaw dopo il
suo primo concerto londinese: “Se provochi un Dio geloso suonando con tale sovrumana perfezione, morirai giovane. Ti consiglio di
suonare male ogni sera prima di andare a letto, invece di recitare le tue
preghiere. Nessun mortale dovrebbe avere la presunzione di suonare senz’ombra
di alcun difetto.”
Nel 1917 suona per la prima volta negli Stati
Uniti, dove resterà, ottenendo la cittadinanza nel 1925: il recital rimane uno
dei debutti più sensazionali nella storia della musica. “Heifetz ha reso l’ideale
reale”, così dicono le critiche. Negli anni successivi, inizia una serie di
tour che lo portano fino agli estremi confini del mondo. Lentamente, il nome “Heifetz”
diventa un’icona, tanto da essere utilizzato nel linguaggio comune come
sinonimo di perfezione. Viene citato al cinema, alla tv, alla radio e perfino
nelle vignette.
Durante la Seconda Guerra Mondiale Heifetz suona per
migliaia di uomini e donne in tutto il mondo, spesso in situazioni di pericolo:
si esibisce per le truppe alleate in Sud e Centro America, in Nord Africa, in
Italia, in Francia e in Germania; organizza concerti vicino alle zone di
guerra, negli ospedali, nelle arene sportive e spesso dal retro di un furgone
con un pianoforte verticale mimetico come accompagnamento. Viene sorpreso dai
bombardamenti proprio in Italia, durante un concerto all’aperto nel 1944 e si
perde tra le linee nemiche in Germania nel 1945.
Sempre molto attivo sia nel campo artistico che in
quello sociale, dedica l’ultima parte della sua vita all’insegnamento, presso
la University of Southern California,
dove si unisce ai suoi studenti in numerose battaglie: celebre la
manifestazione contro lo smog, durante la quale indossa una maschera antigas. Sensibile
alle tematiche ambientali, nel 1967 converte la sua Renault in un veicolo
elettrico.
L’ultima esibizione di Heifetz risale al 1972 a Los
Angeles, 55 anni dopo il suo debutto statunitense. Muore nel 1987.
“Non abbiamo bisogno di
essere educati musicalmente, dobbiamo semplicemente guardarci dalla
mal-educazione musicale. Le nostre stesse orecchie, a meno che non si siano
abituate così tanto alla mediocrità da perdere la loro sensibilità, faranno il
resto del lavoro per noi.”
Alcune notizie sono tratte dal sito www.jaschaheifetz.com: un'ottima fonte per ulteriori informazioni.
Nessun commento:
Posta un commento