lunedì 26 novembre 2012

Maschi contro femmine, forse - 2° tempo


Maschi contro femmine, dunque? E’ questa la domanda con cui ci siamo lasciati nel post precedente, dopo aver appurato che le differenze tra i sessi esistono eccome, e nascono dal cervello. 

Prendiamo ad esempio una sera di novembre come tante: lui sta guidando tranquillo, la porta fuori a cena. All’improvviso, spunta una macchina da una via laterale e lui senza scomporsi la evita. Lei invece urla, spaventando il compagno più di quanto l’abbia spaventato la macchina stessa. No, non si tratta di nervi saldi. Semplicemente, al buio l’uomo vede meglio della donna e valuta in maniera molto più precisa velocità e distanza degli oggetti in movimento. Caratteristiche che derivano da tempi lontanissimi, quelli in cui il maschio andava a caccia e doveva catturare prede rapide nascoste tra fronde. La donna, al contrario, vede più distante, ha una visione più dettagliata e una maggior percezione dei colori: abilità sviluppate quando la sua funzione era quella di cercare cibo, in particolare frutti commestibili, nella foresta. Questo spiega perché sia più facile che una donna si spaventi durante un viaggio in macchina, temendo di scontrarsi con un auto, piuttosto che a farlo sia un uomo, che calcola meglio velocità e distanze, così come spiega perché molte donne preferiscano guidare di giorno.

Restando in tema, un’altra grande differenza è legata al modo di orientarsi del cervello maschile e di quello femminile. Una donna che dia indicazioni stradali ad un uomo tenderà a dirgli di proseguire dritto fino al supermercato, per poi svoltare a sinistra e raggiungere la biblioteca. Un uomo, invece, tenderà a dire ad una donna che si è persa di proseguire verso nord, convinto che così facendo lei non si possa sbagliare. Peccato che il cervello femminile, in generale, si orienti per punti vicini: il supermercato, appunto, oppure il parco e il distributore di benzina; l’uomo, invece, si orienta per poli: tra tutti, i punti cardinali. Ecco perché, quando ci si scambia a vicenda indicazioni, spesso diventa difficile capirsi…

Anche per quanto riguarda l’udito, le differenze non sono poche. L’uomo sente meglio i rumori provenienti da lontano, poiché è dotato di un udito a lungo raggio dovuto all’antichissimo compito maschile di proteggere la famiglia: dalle bestie feroci, un tempo, dai ladri, oggi. La donna, al contrario, sente meglio da vicino, come se il suo corpo fosse progettato per accorgersi di ciò che avviene in casa e, soprattutto, di un bambino che piange nella culla. Tali caratteristiche si ripercuotono anche sul sesso: non a caso la donna preferisce sentire parole dolci sussurrate all’orecchio e l’uomo, invece, gemiti ben più udibili. Inoltre l’uomo, in generale, sente meglio della donna, ma riesce a concentrarsi su una cosa sola alla volta. La donna, invece, riesce a percepire e a fare attenzione a più elementi uditivi nello stesso tempo, caratteristica dovuta al compito biologico di dover sempre prestare attenzione ai figli, anche facendo altro.

Ovviamente, alcune caratteristiche tendenzialmente maschili possano essere proprie di diverse donne, e viceversa. Le sfumature sono tante, specialmente in campo artistico, dove la sensibilità femminile è fondamentale per potersi avvicinare all’arte, così come la forza maschile serve per portare a termine i propri obiettivi. Sensibilità e spirito combattivo a pari merito, dunque.

Non si tratta, infatti, di discriminare, ma di conoscere le differenze e imparare a capirsi; così come nell’arte, per riuscire a creare, maschile e femminile comunicano e si rispettano. Perché no, non siamo tutti uguali. Siamo tutti diversi, piuttosto, e la sfida è proprio quella di essere accettati gli uni dagli altri nonostante le differenze che ci contraddistinguono.

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