Maschi contro femmine, dunque? E’ questa la domanda con cui ci siamo lasciati nel post precedente, dopo aver appurato che le differenze tra i sessi esistono eccome, e nascono dal cervello.
Prendiamo
ad esempio una sera di novembre come tante: lui sta guidando tranquillo, la
porta fuori a cena. All’improvviso, spunta una macchina da una via laterale e
lui senza scomporsi la evita. Lei invece urla, spaventando il compagno più di
quanto l’abbia spaventato la macchina stessa. No, non si tratta di nervi saldi.
Semplicemente, al buio l’uomo vede meglio della donna e valuta in maniera molto
più precisa velocità e distanza degli oggetti in movimento. Caratteristiche che
derivano da tempi lontanissimi, quelli in cui il maschio andava a caccia e
doveva catturare prede rapide nascoste tra fronde. La donna, al contrario, vede
più distante, ha una visione più dettagliata e una maggior percezione dei
colori: abilità sviluppate quando la sua funzione era quella di cercare cibo,
in particolare frutti commestibili, nella foresta. Questo spiega perché sia più
facile che una donna si spaventi durante un viaggio in macchina, temendo di
scontrarsi con un auto, piuttosto che a farlo sia un uomo, che calcola meglio
velocità e distanze, così come spiega perché molte donne preferiscano guidare
di giorno.
Restando
in tema, un’altra grande differenza è legata al modo di orientarsi del cervello
maschile e di quello femminile. Una donna che dia indicazioni stradali ad un
uomo tenderà a dirgli di proseguire dritto fino al supermercato, per poi
svoltare a sinistra e raggiungere la biblioteca. Un uomo, invece, tenderà a
dire ad una donna che si è persa di proseguire verso nord, convinto che così
facendo lei non si possa sbagliare. Peccato che il cervello femminile, in
generale, si orienti per punti vicini: il supermercato, appunto, oppure il
parco e il distributore di benzina; l’uomo, invece, si orienta per poli: tra
tutti, i punti cardinali. Ecco perché, quando ci si scambia a vicenda
indicazioni, spesso diventa difficile capirsi…
Anche
per quanto riguarda l’udito, le differenze non sono poche. L’uomo sente meglio i
rumori provenienti da lontano, poiché è dotato di un udito a lungo raggio dovuto
all’antichissimo compito maschile di proteggere la famiglia: dalle bestie
feroci, un tempo, dai ladri, oggi. La donna, al contrario, sente meglio da
vicino, come se il suo corpo fosse progettato per accorgersi di ciò che avviene
in casa e, soprattutto, di un bambino che piange nella culla. Tali
caratteristiche si ripercuotono anche sul sesso: non a caso la donna preferisce
sentire parole dolci sussurrate all’orecchio e l’uomo, invece, gemiti ben più
udibili. Inoltre l’uomo, in generale, sente meglio della donna, ma riesce a
concentrarsi su una cosa sola alla volta. La donna, invece, riesce a percepire
e a fare attenzione a più elementi uditivi nello stesso tempo, caratteristica
dovuta al compito biologico di dover sempre prestare attenzione ai figli, anche
facendo altro.
Ovviamente,
alcune caratteristiche tendenzialmente maschili possano essere proprie di
diverse donne, e viceversa. Le sfumature sono tante, specialmente in campo
artistico, dove la sensibilità femminile è fondamentale per potersi avvicinare
all’arte, così come la forza maschile serve per portare a termine i propri
obiettivi. Sensibilità e spirito combattivo a pari merito, dunque.
Non
si tratta, infatti, di discriminare, ma di conoscere le differenze e imparare a
capirsi; così come nell’arte, per riuscire a creare, maschile e femminile
comunicano e si rispettano. Perché no, non siamo tutti uguali. Siamo tutti
diversi, piuttosto, e la sfida è proprio quella di essere accettati gli uni
dagli altri nonostante le differenze che ci contraddistinguono.
Nessun commento:
Posta un commento