Vi
siete mai chiesti perché, da sempre, gli uomini accusano le donne di parlare
troppo e le donne accusano gli uomini di essere poco sensibili? Vi siete mai
chiesti da dove nascono le loro incomprensioni? Le risposte stanno tutte nel
sesso, quello del cervello. Sì, anche il cervello ha un sesso: il sesso
cerebrale. Sgombriamo subito il campo da possibili equivoci: nella realtà,
difficilmente si ha a che fare con un cervello totalmente maschile o totalmente
femminile; le caratteristiche si confondono, si mescolano. Per semplicità, tuttavia,
parleremo di cervello maschile pensando agli uomini e di cervello femminile
pensando alle donne, tenendo a mente che non sempre le due cose coincidono.
Facciamo
qualche esempio. Fin dai primordi, compito della donna è stato quello di
tessere relazioni catturando informazioni essenziali per la propria famiglia. Parlare,
quindi, è sempre stato sinonimo di sopravvivenza. Non a caso il silenzio
femminile, se prolungato, può essere una punizione: solitamente, una donna che
non dice nulla a chi le sta accanto non è né tranquilla né in pace con se
stessa. Anzi, probabilmente si sta arrabbiando sempre di più, man mano che il
tempo passa e che il suo compagno la ignora. Questo gli uomini dovrebbero
saperlo, visto che tendono a interpretare i primi sette minuti di silenzio come
un premio e non come un disagio che aumenta. D’altro canto, una
donna dovrebbe capire che un uomo silenzioso non la sta necessariamente
punendo: anzi, forse vuole solo restarsene tranquillo. Per l’uomo, infatti,
proteggere la propria famiglia ha sempre coinciso con il combattere e il cacciare:
parlare, per lui, era e rimane un inutile dispendio energetico, specialmente quando era occupato a tendere trappole ad animali feroci.
Silenzio, forza e agilità erano le sue prerogative. Per
l’uomo parlare è “biologicamente rischioso”, poiché
lo espone a quelle emozioni che, nei secoli, ha imparato a celare per sembrare
il più possibile invulnerabile: la sua resistenza
emotiva lo protegge dagli attacchi violenti del mondo, una difesa di cui è bene
essere a conoscenza. Interessante notare, inoltre, come negli uomini la
funzione verbale sia essenziale e diretta, mentre nelle donne sia più complessa
e prevalentemente indiretta: non potendo usare la forza, le donne hanno dovuto
imparare a carpire il maggior numero d’informazioni dai
propri nemici. Istinto ancor oggi ben riconoscibile in quelle donne che si
frequentano pur non sopportandosi molto: le
cosiddette nemiche amiche, insomma.
Da
tali caratteristiche discendono modi diversi di affrontare i problemi. Per la
donna parlare significa riflettere e spesso quello che si chiede all’uomo è soltanto
di ascoltare, per poi, se necessario, argomentare logicamente una scelta già
presa dall’intuito femminile. Fornire una conferma, quindi, come accade quando
si esce la sera e lei chiede a lui che vestito mettere sapendo già benissimo
quale vuole indossare. Spesso, infatti, per la donna l’importante non è risolvere
immediatamente il problema,
ma esorcizzarlo parlandone. L’approccio maschile, invece, tenderà a voler “aggiustare”
la questione come si aggiustano gli orologi: le
domande dirette, che per la donna potrebbero sembrare invasive, cercano solo di
arrivare a una soluzione, attività fondamentale
per l’uomo, poichè lo fa sentire utile e necessario. Meglio,
quindi, che lei non butti un orologio rotto prima che lui abbia provato a
ripararlo, o l’uomo si sentirà privato del suo ruolo.
Inoltre,
nell’uomo la capacità logica e quella legata all’amore sono localizzate in
diversi emisferi del cervello, mentre nella donna sono sostanzialmente
sovrapposte. Le conseguenze pratiche di una tale differenza non sono da poco:
per un uomo, dire a una donna che ha sbagliato a montare un mobile, non
significa amarla di meno; per la donna, però, una tale affermazione equivarrà
esattamente al sentirsi meno amata.
Sembrerebbe,
quindi, che le differenze fra i sessi ci siano
eccome: a partire dal cervello, e non soltanto per
quanto riguarda la parola o il modo di esprimere se stessi. Maschi contro
femmine, dunque? La risposta nel prossimo post.
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